Il primo articolo riguardante la mia collezione non poteva che riguardare il minerale fulcro della mia collezione: il granato andradite varietà demantoide.
Si tratta di un granato di colore verde con sfumature di verde intenso o di giallo a seconda della quantità di elementi cromofori, ricco in calcio.
É una varietà di andradite e quindi facente parte della serie della “Ugrandite“: insieme all’uvarovite (ormai considerata da molti studiosi un demantoide più ricca in cromo) e la grossularia è infatti un granato che possiede il calcio come elemento nel sito X.
Ricordo infatti che la formula dei granati è la seguente X₃Y₂(SiO₄)₃ e in particolare quella dell’andradite varietà demantoide Ca3Fe2(SiO4)3.
Il demantoide, chiamato in questo modo perché un indice di dispersione della luce più alto di quello del diamante, è stata storicamente la gemma degli Zar: individuata per la prima volta in Russia, si è imposta subito nel mercato gemmologico come minerale pregiato e imperiale, amato dai sovrani inglesi quanto da quelli russi.
Oggi sappiamo che non esistono soltanto i demantoidi russi (per nostra fortuna) ma, nonostante la scoperta di numerosi altri siti di estrazione, questo minerale è tra i più ambiti dai collezionisti, specie se apprezzano granati e campioni dalle forme simmetriche.
Posso ben dire “galeotto fu il demantoide“: è infatti osservando la foto di uno di questi meravigliosi minerali, in particolare un campione della Val Malenco, che la mia passione è scoppiata, travolgente e potente. Da quel momento ho desiderato ardentemente di scrivere la mia tesi di laurea magistrale a riguardo e devo ammettere che farlo è stata un’enorme soddisfazione, una delle più intense della mia vita.
Oggi la mia collezione conta più 20 campioni di demantoidi: molti non sono propriamente estetici ma hanno un alto valore sistematico grazie al fatto che provengono da siti che hanno prodotto pochissimo materiale e che sono stati da me analizzati attraverso varie analisi non distruttive e distruttive.
I campioni che prediligo provengono da due siti mineralogicamente molto famosi e valevoli: Val Malenco, in Lombardia (Italia), e Antetezambato in Madagascar. Sebbene questi due siti producano demantoidi totalmente diversi è difficile uguagliare la loro bellezza e l’intensità dei loro colori.
Di seguito le fotografie dei campioni della mia collezione (clicca su ognuna per ingrandirla):














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